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mercoledì 6 luglio 2016

Presentazione del romanzo "Il mercante di quadri scomparsi" di Massimo Nava

Sabato 16 Luglio 2016, alle ore 19.30, presso il Fronte del Porto, Lungomare Marina Italiana, a Giovinazzo (Bari)



Massimo Nava, editorialista del Corriere della Sera e corrispondente da Parigi, presenta "Il Mercante di quadri scomparsi", suo ultimo romanzo.

Marco Caccavo e Enza Caccavo, giornalista, dialogheranno con l'Autore.

Scheda

Un misterioso e atroce delitto sconvolge il Principato di Monaco alla vigilia del Gran Premio di Formula Uno. Il commissario Bastiani, compassato poliziotto alla vigilia della pensione, risente l'adrenalina dei tempi migliori e si lancia alla caccia dell'assassino. Entra così in un mondo a lui sconosciuto di mercanti d'arte, miliardari senza scrupoli, ricchi collezionisti per scoprire che all'origine del delitto c'è la sfrenata ambizione al possesso della bellezza artistica, la conquista di un
Modigliani scomparso nel capitolo torbido dell'epoca nazista. "Il mercante dei quadri scomparsi" é un thriller che non dá tregua al lettore, con un epilogo inaspettato e sconvolgente. Massimo Nava, autore di saggi politici e romanzi storici di successo, si accosta al genere narrativo "giallo" con straordinaria efficacia, riuscendo a mescolare la rapida sceneggiatura dell'intrigo con interessanti divagazioni storiche e suggestioni letterarie.

L'autore

Massimo Nava è nato a Milano e vive a Parigi. Dal 2001 è corrispondente ed editorialista per il Corriere della Sera, dopo essere stato per molti anni inviato speciale e corrispondente di guerra, dall'Asia all'Africa, dai Balcani all'ultimo conflitto in Irak. Fra i suoi reportage più importanti, la caduta del Muro di Berlino, la riunificazione tedesca, la guerra nella ex Jugoslavia, il genocidio in Ruanda, i massacri di Timor Est, la guerra civile in Somalia, il conflitto in Irak. Ha scritto anche importanti inchieste sulla società italiana, il terrorismo degli anni di piombo, i problemi del Mezzogiorno. Ha pubblicato "Germania Germania" (Mondadori, 1990), il primo libro sulla caduta del Muro di Berlino, "Carovane d'Europa" (Rizzoli, 1992) sulle immigrazioni e la rinascita dei nazionalismi, "Kosovo c'ero anch'io" (Rizzoli, 1999) diario della guerra in Kosovo, "Milosevic, la tragedia di un popolo" (Rizzoli, 2000) biografia non autorizzata del presidente serbo, "Imputato Milosevic" (Fazi, 2002), saggio critico sul processo al Tribunale internazionale dell'Aja, "Vittime, storie di guerra sul fronte della pace", (Fazi 2005). Nel 2006 ha pubblicato per Einaudi,
"Sarkozy l'uomo di ferro", ritratto personale e politico del presidente francese. Il volume è stato pubblicato con successo anche in Francia. Da "Vittime" è stato tratto lo spettacolo teatrale "Mir Mir", in scena a Parigi. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo, "La gloria è il sole dei morti" (Ponte alle Grazie). Con il poeta libanese Adonis è autore di "Polvere di Baghdad", dramma teatrale per la regia di Maurizio Scaparro, andato in scena in diversi teatri italiani e interpretato da Massimo Ranieri e Eleonora Abbagnato. Nel 2010 ha pubblicato per Rizzoli "Il garibaldino che fece il Corriere della Sera", romanzo storico sulla vita di Eugenio Torelli Viollier, fondatore del Corriere. Nel 2014 ha pubblicato "Infinito amore", la passione segreta di Napoleone, romanzo Mondadori. Nel 2015 Gobetti, una storia d'amore e sacrificio, Bompiani per le scuole. 

Contatti:


0033652627162



martedì 16 febbraio 2016

Prefazione alla monografia "Gioacchino Toma, una strada in salita"

"...mi auguro che questo testo possa essere uno squillo di tromba per gioiose adunate di menti e volontà febbrili, dinamicamente innamorate del proprio paese e della propria Storia. Bisogna far presto, altrimenti l'impietoso mantello dell'oblio calerà su un altro Grande..." 
Marco Caccavo, prefazione alla monografia "Gioacchino Toma, una strada in salita






sabato 10 ottobre 2015

Prefazione alla monografia di Giovanni Nisio: "Gioacchino Toma, una strada in salita", in corso di pubblicazione


Non si può non salutare con estrema gioia ed orgoglio la pubblicazione di un lavoro dedicato a Gioacchino Toma, uno dei maggiori esponenti della Scuola napoletana di pittura.
Artista dotato di uno straordinario lirismo, pur restando un pittore profondamente realista, é universalmente conosciuto per opere come "Luisa Sanfelice in carcere", "La ruota dell'Annunziata", lavoro profondamente marcato da un vissuto di enfant perdu, o ancora per "I figli del popolo", dipinto che testimonia della sua entusiastica e giocosa adesione agli ideali risorgimentali.

Nato a Galatina nel 1836, qui ci restò poco, infatti, anche lui, penso a Carlo Rosa, Giuseppina Pansini o Chiarina Genchi, divenne figlio, anche se adottivo, di Giovinazzo... 



domenica 19 luglio 2015

Rosalia Montmasson, unica donna nell'impresa dei Mille

Estate giovinazzese 2015
Sala San Felice, Giovinazzo
Terra di Sud, incontri storico letterari

In collaborazione con l'Assessorato alla cultura del Comune di Giovinazzo,
Marco Caccavo presenta:

Rosalia Montmasson, unica donna nell'impresa dei Mille

"Al termine di quel lungo ed incredibile viaggio che è stata la mia vita, lascio all'Italia e ai suoi figli i miei semplici ricordi..."

Così inizia il diario di memorie dell'unica donna che ha partecipato alla Spedizione dei Mille e che gli italiani non conoscono o conoscono poco. Lei si chiamava Rose Montmasson, Rosalia per il marito siciliano, il potente uomo politico Francesco Crispi, e a raccontarne le vicende umane e politiche è il romanzo storico dal titolo "Petali di Rose", scritto da Antonio Caradonio, pediatra con una grande passione per la Storia, e pubblicato dalla casa editrice barese Adda. L'attrice Floriana Uva interpreterà alcuni passi del testo di Caradonio.

Interverranno:
Antonio Caradonio, autore del volume
Interpreti: Angelo Di Donna, Monica Boffi, Floriana Uva

Modera: Marco Caccavo


lunedì 18 agosto 2014

Inaugurazione personale di Matteo Casamassima. Intervento critico di Marco Caccavo



Le figure che animano l'universo pulsionale di Matteo Casamassima sono tracce di delusioni racchiuse in fredde forme geometriche. Il suo tratto é influenzato dalla visione urbanistica della pittura rinascimentale, arricchita dal contributo dato dall'Arte metafisica del primo '900, apporto fatto di interrogativi ed inquietudini. I soggetti che l'artista predilige sono figure dai contorni umani che, tuttavia, nulla hanno di sembiante ad una fisionomia antropica classica. Potremmo definirli soggetti svuotati di senso proprio, in virtù di una mancanza di conoscenza sensuale. Infatti, se prendiamo per vere le teorie della filosofia sensista (che qui, per evidenti esigenze, dobbiamo ridurre all'asserzione che vuole nei sensi la fonte della conoscenza), i volti del Casamassima non hanno esperienza del mondo. Infatti, riconosciamo su tela delle teste, rappresentate da figure ovali, senza gli organi, come gli occhi o il naso, per esempio, atti, come si diceva un momento fa, ad una conoscenza ragionata dell'ambiente circostante. Avvertiamo, cosi', una sorta di spaesamento conoscitivo ed emozionale, ben tradotto dall'accurata scelta cromatica, dinanzi il reale qui rappresentato in forma geometrica. L'artista, quindi, riproduce, nelle sue opere, lo scacco di una conoscenza verticale del mondo, fatta di processi accumulativi ai quali manca il sostanzioso abitarsi. Non casualmente utilizzo questo termine; il filo conduttore della mostra é esattamente la difficoltà di essere in un corpo o in un alloggio. Abitare un corpo senza occhi é esattamente abitare uno spazio urbano non proprio. Come improprio é stato lo sfortunato progetto delle Vele di Scampia, a Napoli, che ossessionano l'universo creativo dell'artista. Nate come progetto tutto italiano e animate dalla volontà di creare una nostrana cité radieuse alla Le Corbusier, ispirandosi alle di quello unités d'habitations e alle strutture a cavalletto del giapponese Kenzo Tange, le Vele sono metafora del fallimento di un progetto urbanistico/architetturale che esula dal sentire e dalla weltanschauung, ( termine tedesco intraducibile in italiano, tradotta con la perifrasi "visione del mondo" ) di coloro che avrebbero dovuto abitare quel luogo, ovvero dei residenti, che non riconoscono quell'ambiente come propria casa. E prova ne sono le fin troppo note immagini di degrado di quei luoghi, figlie dell'incapacità di uno Stato di comprendere l'animo dei suoi cittadini meridionali.
Le Vele di Casamassima, sorta di cattedrali nel deserto in scala di grigio, e i suoi volti/manichini non abitati, ispirati, evidentemente, dal metafisico de Chirico, sono, allora, costruzioni preconfezionate nelle quali trovare riparo in maniera anonima, e nelle quali, magari, sopire il proprio slancio vitale, a favore di un vivere a colori sfumati, stemperando, nella fredda geometria della forma, la volontà di un cosciente abitare-il-mondo.

Marco Caccavo
Giovinazzo, 2014










mercoledì 5 marzo 2014

Giovinazzo

Un sole che ammanta di calore la spuma del mare.
Le onde incastonano nelle rocce ricordi di chiassose uscite da scuola.
La piazza. Con la fontana che zampilla i fantasmi del tuo passato.
Giovinazzo.



































mercoledì 8 maggio 2013

Giovinazzolive.it chiude. Apriamo altro.


Il presente articolo é stato oggetto di Rettifica:
Link all'articolo di rettifica 



"La notizia" di questi giorni é la chiusura, temporanea o definitiva, della piattaforma d'informazione Giovinazzolive.it. Indubbiamente un colpo, un duro colpo per la comunità giovinazzese in loco e per la miriade di emigranti sparsi nel mondo.
Nulla é eterno, per carità, ed anche le migliori avventure durano per poi terminare. Ma il problema non é la chiusura di un giornale, di un portale. Nessuno e nulla é insostituibile, niente é strettamente necessario, ma tutto cambia, assume forme diverse, insomma si trasforma.
Bene, questa é la teoria.
Nella pratica delle cose, calata nella realtà giovinazzese che conosco molto bene, avendo collaborato per circa dieci anni al mensile cittadino "In città" e anche, con qualche articolo, al sopracitato portale, questa "ritirata assume i contorni di una piccola tragedia di provincia.
Non conosco, ma posso intuire le motivazioni che hanno scandito la parola fine a quest'avventura editoriale. Posso immaginare i problemi di natura economica (beh, la crisi), gli attacchi personali e non (l'attacco é sinonimo di buon lavoro, solo la stampa docile si fa accarezzare dal potere), il non veder riconosciuto il proprio lavoro e il proprio impegno (cari redattori, vi posso assicurare che siamo in tanti a stimarvi)...immagino e posso capire. Sarebbe insensato e un tantino stupido dire ai gestori di quel portale e ai giornalisti di continuare, sarebbe banale e molto poco costruttivo. E soprattutto dimostrerebbe di non aver capito un'acca della problematica sollevata con questa chiusura.
Giovinazzolive.it é solo il primo dei giornali giovinazzesi che chiude, ce ne saranno altri, l'acqua torbida nella quale annaspa l'informazione della carta stampata o dei pixel colorati é la stessa.
L'augurio di essere smentito é ben radicato nel mio cuore, ma la testa dice altro, dice ben altro. Purtroppo.

Una redazione é fatta di giornalisti. Di persone. Di storie e ambizioni diverse.
La cosa più importante, adesso, a cose ormai fatte, é il non perdere il capitale umano (penna e volontà) rappresentato da questi giornalisti umili e volenterosi.

Sappiano, ma l'hanno sempre saputo, che i giornalisti, ora senza giornale, sul mio piccolo sito/blog personale troveranno ospitalità. Per loro ci saranno sempre pagine da riempire.

Quanto appena detto é dovere di un collega che quei giornalisti conosce fin dai tempi di "In città" e che stima e ammira.

Il futuro. Penso che lo Stato, a Giovinazzo rappresentato dal Comune, non debba lasciar morire in pace queste volontà e queste capacità.
Perché non creare un unico portale comunale (beh certo, se anche gli altri giornali o siti in difficoltà lo vogliono!) dove questi giornalisti possano continuare a coltivare la propria passione e a svolgere il proprio lavoro?
L'essere informati é un diritto, l'informare un dovere delle istituzioni.
Non so quanto un'operazione del genere possa costare alle casse comunali, ma sono sicuro che nessuno di questi uomini e donne ha l'arricchimento personale come motore della propria passione.

Marco Caccavo
Francia


sabato 26 maggio 2012

Al lavoro per la III Edizione di Terra di Sud, proposte?

Cari lettori e cari artisti,


anche se un po' in ritardo, abbiamo iniziato a muovere i primi passi organizzativi che porteranno (mi auguro) alla realizzazione della III Edizione di Terra di Sud, collettiva d'arte contemporanea, che, come molti sanno, si svolge a Giovinazzo (Bari) di solito durante la seconda metà del mese di agosto.
I temi-guida per le selezioni delle opere esposte nelle precedenti edizioni sono stati "Percepire il territorio" e "L'uomo, lo spazio...". Ancora indeciso sul tema da proporre per la terza edizione chiedo a voi, veri protagonisti della manifestazione, di proporre un tema che reputate interessante o che volete veder tradotto in espressione artistica.
Potete inviare le vostre proposte all'indirizzo mail marcocav82@hotmail.com  o inviando un messaggio di posta privata al profilo Facebook Terra di Sud o Marco Caccavo.


A presto e grazie,
Marco 


Foto e testo critico, II Edizione di Terra di Sud
Foto e testo critico, I Edizione di Terra di Sud 
Profilo Facebook Terra di Sud