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venerdì 15 giugno 2012

L'indifferenza poltica é morale?

Consiglio la lettura di un articolo su Danilo Dolci, consultabile all'indirizzo http://www.spinnch.com/?p=411


Tuttavia, riporto una mia riflessione a proposito:


L'articolo si chiude col noto pensiero di Gramsci:


"Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani»9. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. [...] Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? [...] Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti” (Antonio Gramsci, IndifferentiLa città futura, numero unico, 11 febbraio 1917)


Ecco la mia riflessione a commento:


"Contesto l'ultima parte dell'articolo. L"odio gramsciano per gli indifferenti lo contesto, si puo' vivere anche in un'indifferenza non lamentosa astraendo se stessi dal contesto sociale e politico. Per me la politica non é la condicio sine qua non dell'esistenza. La scelta della propria indifferenza é anch'essa libertà. Si veda a riguardo il romanzo di Gončarov "Oblómov" e "À rebours" di Huysmans."
L'indifferenza poltica é morale? E' un diritto del cittadino? 


Rispondo alle prime obiezioni:


La mia era una provocazione, nelle parole di Gramsci c’ho letto un dogma da rispettare se vuoi essere “buono”. Filosoficamente difendo la libertà di “essere cattivi” senza far del male al prossimo. Tuttavia il mio ragionamento é “teorico”, nella pratica di ogni giorno penso che “l’inattivismo” sia deprecabile nella lotta per l’affermazione dei diritti dell’uomo.


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