Translate!

domenica 4 ottobre 2015

Testo critico per l'opera Mirabile di Tiziana Sala

Tiziana Sala ci offre un pregevole esempio di opera didascalica, infatti, con un solo colpo d'occhio viene presentato al fruitore lo spaccato di un uomo abitato dal proprio territorio: l'imperatore Federico II del Sacro Romano Impero; il celebre tedesco che elesse a propria capitale le soleggiate contrade del meridione d'Italia.
Il titolo dell'opera: Mirabile, dal latino mirabilem, ovvero che provoca stupore, evoca l'espressione stupor mundi con cui si suole riferirsi a Federico II, ma anche la parola latina mirabilia, con cui si indicavano nel Medioevo le guide di viaggio. Famose, infatti, erano le Mirabilia Urbis Romae, libricini ad uso dei pellegrini che si recavano nella capitale della cristianità. Il senso del titolo è presto colto nella sua ambivalenza: mirabile lo sono Roma, luogo di pellegrinaggio, e Castel del Monte, esempio di celebrazione del potere federiciano. In primo piano, imponente e regale, c'è il falcone, allegoria della nobiltà e di valori come la libertà e la concordia. E queste furono virtù messe in pratica dallo Svevo nella costituzione di un regno dove vigevano relative libertà religiose. Ma non è tutto, infatti, il falcone è stato il fedele compagno di caccia di Federico che, lo ricordiamo, fu l'autore di uno dei primi trattati di caccia e di veterinaria, il De arte venandi cum avibus, nato sulla scia tracciata dal trattatello dell'arabo Moamin. Al di là del suo valore storico, l'opera dello Svevo segna un punto di svolta riguardante la storia del pensiero, infatti, in questo scritto, il Puer apuliae osava addirittura mettere in dubbio l'uomo dell'ipse dixit, quell'Aristotele sul cui pensiero il sapere occidentale e orientale si era fino a quel momento fondato.
Federico era un habitué della falconeria, infatti Ernst Kantorowicz, biografo dello Hohenstaufen, ipotizza che l'imperatore abbia passato un terzo della sua vita a cavallo, e di questo terzo, la metà a caccia col falcone. La pennellata dal moto circolare, con cui la Sala crea il falcone e il cielo sovrastante Castel del Monte, ricorda l'eterno e perfetto potere imperiale assoluto, ma anche il movimento centripeto con cui Federico attirò a corte illustri sapienti provenienti da ogni dove, finanche dalle terre abitate dagli infedeli. Al centro della composizione, si staglia, razionale e plastico, Castel del Monte, struttura ancora oggi abitata dal genius loci di Federico e perfetto esempio di instrumentum regni. Questo castello, è, si sa, collocato a 540 metri sul livello del mare, e questo lo rendeva elemento appartenente a quella vasta struttura castellare di cui le coste meridionali italiani sono adornate. Tratto familiare ai più è anche la sapiente costruzione architettonica del sopracitato castello, infatti, come Federico dominava su quelle terre, così, l'ottagono, simbolo dell'equilibrio cosmico e allegoricamente mediazione tra terra e cielo, è sovrano. La scelta di questa particolare figura geometrica pare essere stata legata alla visita da parte dell'imperatore della Cupola della roccia di Gerusalemme durante la sesta crociata o della Cappella palatina di Aquisgrana, dove fu incoronato nel 1215. Non essendo questo il luogo letterario per fornire cenni sulla vexata questio legata alla destinazione d'uso di tale struttura, ci basterà ricordare come la funzione di rappresentanza del maniero, alla quale l'evidenza degli arredi pare dar ragione, "non esclude [...] che fosse stato anche progettato come castello di caccia coi falconi1".
Tiziana Sala, pittrice di passioni e di scienza, ha il merito di introdurci alla fruizione del capitale patrimonio artistico meridionale, tra scienza e magia, tra oriente ed occidente, svelandoci un'identità culturale da riaffermare con vigore in questi tempi di omologazione mondiale.

Aix en provence, 2015

http://www.artetizianasala.com/news/
http://artetizianasala.jimdo.com/


1cf. Musca, 1981, ed. 2002, pp. 23 s. in Castel del Monte, Federiciana 2005, Treccani.it   

Nessun commento: