Tiziana Sala
ci offre un pregevole esempio di opera didascalica, infatti,
con un solo colpo d'occhio viene presentato al fruitore lo
spaccato di un uomo abitato dal proprio territorio: l'imperatore
Federico II del Sacro Romano Impero; il celebre tedesco che elesse a
propria capitale le soleggiate contrade del meridione d'Italia.
Il titolo
dell'opera: Mirabile, dal latino mirabilem, ovvero che
provoca stupore, evoca l'espressione stupor mundi con
cui si suole riferirsi a Federico II, ma anche la parola latina
mirabilia, con cui si indicavano nel Medioevo le guide di
viaggio. Famose, infatti, erano le Mirabilia
Urbis Romae, libricini ad uso dei pellegrini che si
recavano nella capitale della cristianità. Il senso del titolo è
presto colto nella sua ambivalenza: mirabile lo sono Roma, luogo di
pellegrinaggio, e Castel del Monte, esempio di celebrazione del
potere federiciano. In primo piano, imponente e regale, c'è il
falcone, allegoria della nobiltà e di valori come la libertà e la
concordia. E queste furono virtù messe in pratica dallo Svevo nella
costituzione di un regno dove vigevano relative libertà religiose.
Ma non è tutto, infatti, il falcone è stato il fedele compagno di
caccia di Federico che, lo ricordiamo, fu l'autore di uno dei primi
trattati di caccia e di veterinaria, il De arte venandi cum
avibus, nato sulla scia tracciata dal trattatello dell'arabo
Moamin. Al di là del suo
valore storico, l'opera dello Svevo segna un punto di svolta
riguardante la storia del pensiero, infatti, in questo scritto, il
Puer
apuliae osava addirittura
mettere in dubbio l'uomo dell'ipse dixit, quell'Aristotele sul
cui pensiero il sapere occidentale e orientale si era fino a quel
momento fondato.
Federico
era un habitué della falconeria, infatti Ernst Kantorowicz, biografo
dello Hohenstaufen, ipotizza che l'imperatore abbia passato un terzo
della sua vita a cavallo, e di questo terzo, la metà a caccia col
falcone. La pennellata dal moto circolare, con cui la Sala crea il
falcone e il cielo sovrastante Castel del Monte, ricorda l'eterno e
perfetto potere imperiale assoluto, ma anche il movimento centripeto
con cui Federico attirò a
corte illustri sapienti provenienti da ogni dove, finanche dalle
terre abitate dagli infedeli.
Al centro della composizione, si staglia, razionale e plastico,
Castel del Monte, struttura ancora oggi abitata dal genius
loci di Federico e
perfetto esempio di instrumentum
regni. Questo
castello, è, si sa, collocato a 540 metri sul livello del mare, e
questo lo rendeva elemento appartenente a quella vasta struttura
castellare di cui le coste meridionali italiani sono adornate. Tratto
familiare ai più è anche la sapiente costruzione architettonica del
sopracitato castello, infatti, come Federico dominava su quelle
terre, così, l'ottagono, simbolo dell'equilibrio cosmico e
allegoricamente mediazione tra terra e cielo, è sovrano. La scelta
di questa particolare figura geometrica pare essere stata legata alla
visita da parte dell'imperatore della Cupola della roccia di
Gerusalemme durante la sesta crociata o della Cappella palatina di
Aquisgrana, dove fu incoronato nel 1215. Non essendo questo il luogo
letterario per fornire cenni sulla vexata
questio legata alla
destinazione d'uso di tale struttura, ci basterà ricordare come la
funzione di rappresentanza del maniero, alla quale l'evidenza degli
arredi pare dar ragione, "non
esclude [...] che fosse stato anche progettato come castello di
caccia coi falconi1".
Tiziana Sala,
pittrice di passioni e di scienza, ha il merito di introdurci alla
fruizione del capitale patrimonio artistico meridionale, tra scienza
e magia, tra oriente ed occidente, svelandoci un'identità culturale
da riaffermare con vigore in questi tempi di omologazione mondiale.
Aix en
provence, 2015
http://www.artetizianasala.com/news/
http://artetizianasala.jimdo.com/
1cf.
Musca, 1981, ed. 2002, pp. 23 s. in Castel del Monte, Federiciana
2005, Treccani.it
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