L'Arte
di Tonio Specchia è una persistente celebrazione del ricordo
affidato al contenitore che più di tutti ci suggestiona. La
bottiglia, infatti, ha uno status medio tra il materiale che la
compone e il fluido che naturalmente contiene, rimando al fluido
temporale nel quale è immersa. Un sottile strato di materia separa
il dentro dal fuori ed il passato, perduto, dal presente, trovato. Il
ricordo è ciò che non è più. La perdita, tuttavia, non va intesa
in senso strettamente privativo perchè il non-esser-più-ora diventa
condizione d'autenticità del passato che trova il proprio posto
nella cantina della memoria. Ciò che non è più consistente, ma
fluido come il ricordo, è delimitabile in contenitori da marcare a
piacimento e da porre in teche condivisibili, con la comunità o solo
con se stessi. Un ricordo etichettato è ciò che Specchia presenta,
permettendo così alla memoria l'assunzione di forme parlanti in una
temporalità ben dimensionata. Il Maestro, con le sue bottiglie, dona
un passato racchiuso che, proprio nel suo essere de-limitato, si apre
alle possibilità del dialogo col presente dove quello riprende
forma, sostanza e quell'anima del ricordo che, dentro la prigione
della bottiglia, sospinge un canto pieno di luce e fraternità.
Testo critico, prima edizione di Saperi
e Sapori, Valenzano ( Bari-Italia 2010 )
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