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venerdì 29 marzo 2013

MOLFETTA, OGNI ARTISTA EMOZIONA CON “ PATHOS”

Articolo di Paola Copertino






Pathos dal greco letteralmente "sofferenza" o "emozione" è una delle due forze che regolano l'animo umano secondo il pensiero greco. Esso si oppone al Logos, che è la parte razionale. Il Pathos infatti corrisponde alla parte irrazionale dell'animo. Per gli antichi greci questa "forza emotiva" era strettamente collegata alle realtà dionisiache o comunque dei riti misterici. Per questo il Pathos indicava tutti gli istinti irrazionali che legano l'uomo alla sua natura animale e gli impediscono di innalzarsi al livello divino. Nell'Italiano moderno può assumere il significato di carica emotiva e di commozione derivati dalle rappresentazioni teatrali e delle arti figurative in genere, il sentimento insito in un'opera. In epica, quando si parla di pathos, si intendono quelle sequenze della vicenda più cariche di emozioni, come quando si descrive qualcosa di triste, una sofferenza. Proprio questo hanno voluto fare gli artisti :tirar fuori le emozioni in questo periodo particolarmente sentito e vissuto da Molfetta, carico di sofferenza e sentimento, attraverso installazioni, opere d’ arte, sculture e creazioni e proporle in una collettiva allestita in due luoghi prestigiosi nel centro storico: il Torrione Passari e la Chiesa della Morte. Il perché del titolo dato alla mostra lo ha spiegato durante il vernissage lo stesso organizzatore della mostra, l’ ingegner Michele Losito, presidente dell’ associazione AS.SO Arte: “ Si è scelto volutamente tale termine affinchè i vari artisti attraverso la materia , la visione e la tecnica personale interpretassero tale termine con la loro arte, le loro opere, dando un proprio personale significato al termine stesso”. Fra gli intenti dell’ Associazione culturale ed artistica vi è quello di promuovere e rivitalizzare il centro storico offrendo opportunità di incontro, scambi culturali fra gli artisti e nuove attrattive per turisti e avventori di passaggio. Alla serata inaugurale ha preso parte anche Luigi Favia , presidente di FEDERITALIA, che dopo aver manifestato il suo plauso per l’ iniziativa, ha detto che promuoverà l’ evento denominato “ L’ accademia dei Talenti” in cui verranno selezionati talenti in campo musicale, artistico, teatrale e i cui vincitori si esibiranno a Castrocaro Terme. L’ ingegner Losito ha ringraziato sponsor e collaboratori, senza il cui apporto non sarebbe stato in grado di mettere su una mostra così impegnativa dal punto di vista economico ed organizzativo. I quindici artisti hanno scelto le forme più diverse:dalla pittura alla scultura, dall’ utilizzo di oggetti comuni trasformati a linguaggi visivi, da messaggi concettuali a quelli figurativi; ognuno in maniera molto personale ha espresso il suo “ pathos”, le sue emozioni più profonde. Le location conferiscono ancora più suggestione e permeano di sofferenza e riflessioni lo spettatore che si pone domande che vanno al di là della stessa visione dell’ oggetto raffigurato. Di grande impatto visivo il manifesto ideato dal grafico Pasquale Modugno: una mano con un pennello che buca la pietra secolare ponendosi sul profilo della nostra città; quasi ad auspicare che l’ arte, quindi la cultura, possa dominare Molfetta. Vuole essere un augurio ad una rinascita? Noi ce lo auguriamo, in quanto in questo particolare momento dell’ anno in cui giungono in città parecchi forestieri o ritornano emigrati, ma anche per gli stessi molfettesi, è da elogiare questa associazione che si è attivata per creare attrattiva, movimento e fermento culturale in due punti nevralgici del centro storico cittadino. La serata è stata inoltre allietata dall’ arpa celtica di Smilla Basciani e dal violino di Maria Consiglia Salvemini che hanno piacevolmente intrattenuto i numerosi visitatori. Ricordiamo che la collettiva potrà essere visitata fino a 2 aprile nei giorni feriali dalle 18 alle 20, mente sabato e domenica anche la mattina dalle 10 alle 13. Calpestando le antiche pietre della nostra “Molfetta vecchia” ci faremo avvolgere in questi due luoghi secolari da emozioni che porteremo nel cuore e che elaboreremo in modo personale, secondo cosa ci ha ispirato ogni opera d’arte.      



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